Estate a Villa Trossi 2025

SUMŪD è una parola araba difficile da tradurre. Significa resistere, significa restare, perseverare, radicarsi, continuare a vivere e a coltivare bellezza anche in mezzo all’oppressione, alla distruzione, all’esilio. È una forma di resistenza silenziosa e quotidiana: fatta di corpi che non si piegano, di culture che non si cancellano, di identità che non si lasciano sradicare.

Questa parola è profondamente legata alla storia del popolo palestinese, ma anche al gesto stesso del danzare nel mondo arabo. Il raqs sharqi, spesso percepito in Occidente solo come intrattenimento, è un linguaggio intimo e potente, in cui le danzatrici – attraverso il proprio corpo – custodiscono una memoria collettiva e trasmettono un’eredità, una sensibilità, una storia che affonda le radici in secoli di trasformazioni, di cancellazioni e di resistenza.

Danzare per noi oggi è scegliere di resistere a fianco di chi tenta di preservare la propria identità, la propria cultura. È scegliere di essere a fianco di chi lotta per la sopravvivenza.

Sul palco si esibiranno le danzatrici dei gruppi El Baraka, El Farashat, Raqs Al Nor e  della compagnia Karabà diretti da Nada Al Basha. La conduzione della serata sarà affidata alla voce di Eleonora Vecchio.